Milvia Argenti
Il diavolo porta le unghie rosse
Edizioni Osiride Trento 2006
pp. 281, 10,00 € |
| Una bambina cresce negli appassionati anni cinquanta e viene preparata a diventare la futura brava ragazza da marito e una giudiziosa madre di famiglia. Sullo sfondo, la campagna immobile della Valnerina e il dramma di Terni, la “città rossa”, dove la grande acciaieria licenziava duemila persone e condannava intere famiglie a pagare ancora una volta il pesante tributo richiesto alla gente comune da avvenimenti che la sovrastano e che non riesce a capire.
Il romanzo si articola dunque intorno ad alcuni temi di fondo come l’educazione repressiva che famiglia, chiesa, scuola e vicinato riservavano alle donne, le tradizioni della campagna, le lotte operaie, l’avanzare delle idee capitaliste, i drammi che accompagnarono i licenziamenti dell’acciaieria.
Ma ogni momento di queste vicende è visto “dal basso”, sia attraverso i ricordi innocenti e vivaci della protagonista, una ragazzina di otto anni, che attraverso le speranze e le disillusioni della povera gente spesso soltanto oggetto del processo storico.
Quel mondo contadino ed operaio, nel quale affondano le nostre radici e che ormai sembra così lontano, torna a vivere e ci viene presentato per quello che era, senza retorica e senza rimpianti.
Il romanzo, pur ispirandosi ad episodi accaduti nella storia della città di Terni, li rielabora liberamente.
LEGGI L'INCIPIT
|