Un brano di musica che consiste di note scelte a caso ci risulta fastidioso, così come la ripetizione senza fine dello stesso motivo diventa implacabilmente noiosa. A tutti noi piacciono suoni che abbiano una loro struttura e varietà.
In natura esistono tre tipi di rumori:
Il white noise è il suono che si ode, ad esempio, quando la radio non è sintonizzata su una stazione:
esso è del tutto casuale, e la sua ampiezza e frequenza a un dato momento è indipendente dagli istanti precedenti. |
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Il brown noise è più strutturato del white noise, in esso sono presenti ugualmente suoni casuali, ma collegati
ognuno al precedente da una regola. |
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Infine, il pink noise, che è più strutturato del bianco, ma meno strutturato del marrone; esso è più gradevole all'orecchio di quello bianco, forse troppo casuale, e di quello marrone, forse troppo rigido. |
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Come Mandelbrot ha dimostrato i rumori alla periferia del sistema nervoso centrale
somigliano al white noise,
mentre, più ci si avvicina al cervello, più si presentano pink noises. Forse è e per questo che preferiamo i suoni "rosa". |
Applicati alla musica, i procedimenti frattali offrono risultati molto promettenti; la loro dinamica caotica offre, infatti, quel miscuglio di regole ed imprevedibilità che tanto affascina l'animo umano.
Per realizzare una musica frattale, preparata una curva opportuna, e disegnato su di essa un pentagramma, si dispongono poi le note in modo da ottenere la migliore musicalità. Solitamente un'altra curva frattale stabilisce la durata del suono stesso.
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